#1 PRESENTAZIONE E ACCETTAZIONE AL PROGRAMMA




''Non hai ogni tanto la sensazione che ci possa essere di più,
che in realtà la vita sia di più?"
-Fabio Volo-




Questa citazione proviene dal romanzo ''Il mio posto nel mondo'' di Fabio Volo. "Non hai ogni tanto la sensazione che in realtà la vita sia di più?"  È una domanda che in pochi si fanno perché quando siamo avvolti dal tepore e dalla sicurezza della nostra comfort zone, non sentiamo il bisogno di chiederci cosa ci sia al di fuori di quest'accogliente bolla di vetro. Ed è normale, ci sentiamo a casa, con i nostri amici, la nostra famiglia e i nostri punti di riferimento...stiamo bene. Fiduciosi e sicuri che non ci accadrà niente di male nelle terre che da sempre conosciamo. Nessun dubbio, nessun rischio, nessuna brutta sorpresa

Ma ad alcune persone quel piccolo sprazzo di mondo conosciuto gli va stretto, alcune persone vogliono sapere cosa c'è al di là della siepe. Questi "pazzi" scelgono di lasciare la propria comfort zone alla scoperta del mondo e di sé stessi, sono tentati dalla curiosità e avidi del sapere. È una ''categoria'' di persone davvero particolare di cui ahimè faccio parte anch'io.
Mi chiamo Martina, ho 16 anni e il prossimo anno sarò ufficialmente un exchange student!
Trascorrerò un anno negli Stati Uniti, ovviamente senza conoscere la destinazione precisa poiché sarà la host family a scegliermi, pertanto la mia futura residenza non dipende da me.


Ho deciso di aprire questo blog per:
  • Documentare passo per passo il mio viaggio
  • Confrontarmi e scambiare esperienze con gli altri exchange student
  • Imprimere nero su bianco quest'esperienza, l'unico modo per non dimenticare ciò che la mente col tempo cancella; voglio mantenere vivo anche il più piccolo dettaglio.
  • Aiutare i futuri uccellini migratori, ragazzi tanto intraprendenti quanto confusi. Questi genere di blog hanno aiutato tanto anche a me sulla scelta del programma e mi hanno fornito informazioni, che solo chi ha vissuto l'esperienza sulla propria pelle, può darti.
Partirò con YouAbroad: è stata la prima agenzia organizzatrice di viaggi all'estero di cui ho sentito parlare, ho passato mesi a guardare i siti online di tutte le agenzie italiane e accumulare volantini, tant'è che ormai li conosco a memoria, ma una volta fatto il colloquio informativo con YouAbroad ho capito che era quella giusta, non ho avuto bisogno di parlare con nessun'altro. 

Svolgerò il programma exchange, ossia partirò per gli USA senza conoscere la destinazione precisa, potrei capitare in qualsiasi Stato. Sarò io ad essere scelta dalla host family che mi ospiterà volontariamente e gratuitamente, solitamente risiede in piccoli paesi di pochi abitanti e frequenterò la high school più vicina a casa.
All'inizio avevo deciso di partire per un semestre in Australia, ma ero molto dubbiosa sulla mia scelta. Verso la fine di ottobre però è successa una vera e propria rivoluzione, cambio paese e periodo, uno shock per mio padre che aveva appena accettato l'idea del viaggio in Australia, mia madre invece era quasi più euforica di me. E così per una serie di motivi che non starò qui ad elencare ho, abbiamo, deciso che gli USA sarebbero stati la mia nuova casa per 10 mesi. Ho sempre avuto l'American dream, beh insomma quale bambino non l'ha mai avuto?! Ovviamente ciò non significa che l'Australia meriti di meno anzi è un paese straordinario e spero avrò ancora la possibilità di andarci un giorno (canguri e koala aspettatemi!!!).

Mi sembra scontato raccontare il tornado di emozioni che sto provando perché sarà lo stesso per tutti gli altri exchange student: euforia e timore, curiosità e paura, la gioia che ti investe con la potenza di un unicorno imbizzarrito, il tutto condito da un pizzico di dubbi che non guastano mai, maledetti. Tuttavia è normale sentirsi così, siamo giovani e inesperti su tutto, siamo soltanto ragazzi che ancora non sanno come gira il mondo, ma vogliamo percorrerlo con gli occhi accesi e le gambe tremanti. 
Mi mancherà tantissimo la famiglia, gli amici e tutta una vita che ho costruito qui in Italia per 16 anni, e sarà altrettanto dura quanto meraviglioso crearne una totalmente nuova, scoprire un'altra cultura, allargare i propri orizzonti, cominciare a pensare con un'altra testa, muovere i primi passi nel mondo da soli.

Comunque, superata la parte melodrammatica torniamo alle cose pratiche.
Il 27 ottobre sono stata accettata per partecipare al programma dopo aver passato un colloquio psico-motivazionale con una psicologa esterna. 
Inizialmente, il 23 ottobre, ho compilato un online interview composta da 5 step, tra cui test psico-motivazionale e linguistico. Tranquilli non è niente di sconvolgente, sono rimasta solo un po' perplessa di fronte alle domande rivolte a me stessa e alla mia personalità, ma basterà farsi qualche esame di coscienza prima di iniziare. 
Il colloquio vero e proprio con la psicologa l'ho svolto il 26 ottobre, solitamente avviene tramite Skype, nel mio caso ho utilizzato la videochiamata Whatsapp perché l'audio non funzionava, anche questo colloquio non è niente di traumatico: la psicologa mi ha chiesto i motivi per cui ho deciso di partire, cosa ne penso delle responsabilità a cui dovrò far fronte, cosa porterò a casa da quest'esperienza e cosa porterò invece alla mia futura famiglia, e tra una domanda e l'altra ci scappava pure una risata. Passata questa tappa si passa alla firma del contratto di partecipazione al programma e altre faccende burocratiche iniziali. E udite udite signori! Circa 4 giorni fa mi è arrivata l'application form! Ma ve ne parlerò nel prossimo capitolo, per oggi può bastare.
Intanto sotto vi lascio il link dell'agenzia con cui parto, caso mai vogliate darci un'occhiata.
A presto.

https://www.youabroad.it/





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